àdito s. m. [dal lat. adĭtus -us, der. di adire: v. adire]. – 1. Entrata, passaggio, accesso a un luogo: la porta che dà a. al salone; fig.: titoli di studio che dànno a. all’università, giuridicamente validi per l’iscrizione; per chiudere una volta per sempre ogni a. agli errori (Beccaria); con accezione più partic., dare a. a critiche, provocare (e quasi giustificare) con i proprî atti, comportamenti o discorsi le critiche altrui, parole che danno a. alla speranza; dare a. ai sospetti. Concr., il luogo di dove si passa per entrare: occupò tutti li a. del campo (Machiavelli); Visto l’a. aperto, incontinente Vi si spinsero i Rutuli (Caro). È termine usato anche in anatomia per indicare aperture che mettono in comunicazione oppure consentono l’accesso a cavità o comparti di un organo. 2. Facoltà, possibilità di entrare: avere l’a. a (o in) una casa; proibire l’a. a un luogo; lasciare libero a. a una merce; o facoltà di presentarsi a una persona e parlarle: Tu l’a. m’impetra al capitano (T. Tasso); avere libero a. presso il ministro; avere facile a. a un personaggio (e fig., avere a. al cuore di qualcuno).
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